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Capo Almir e la tribù dei Surui dell'Amazzonia
Nella storia recente, la nostra terra è stata pesantemente minacciata dal famigerato programma Polonoroeste, dalla corruzione e dal fallimento delle agenzie governative e dall'invasione non autorizzata di varie persone, ad esempio commercianti di legname e minatori.
Noi Paiter, assieme alla popolazione della foresta, siamo determinati a preservare la nostra cultura e il nostro ambiente di vita.
La sfida
Il popolo Surui dell'Amazzonia brasiliana ha avuto i primi contatti con il mondo esterno nel 1969, conoscendo così la realtà moderna e tutti i problemi associati. Anni dopo, questo contatto si è allargato alla loro terra, trasformandosi in minaccia di deforestazione da parte di taglialegna illegali.
Storia
Quando Capo Almir ha scoperto Google Earth in un Internet café, ne ha immediatamente colto il potenziale per la conservazione del patrimonio e delle tradizioni del suo popolo. Ha invitato Google a formare la sua comunità per registrare le storie tramandate dagli anziani della tribù. I membri della tribù dei Surui hanno imparato a creare video su YouTube, ad aggiungere tag geografici ai contenuti e a caricarli su una "mappa culturale" su Google Earth per condividere la loro storia e il loro modo di vivere unici con tutto il mondo.
Nel frattempo, la deforestazione della foresta pluviale brasiliana non solo ha un effetto devastante sulle popolazioni indigene e sull'economia locale, ma distrugge anche la biodiversità e contribuisce alle emissioni di gas a effetto serra. Per questi motivi, capo Almir ritiene che la questione del disboscamento illegale nel territorio Surui sia importante per tutto il pianeta e ha scelto di sfruttare la potenza di Google Earth per diffondere la sua causa.
Nel 2009 Google ha visitato di nuovo il popolo Surui e ha insegnato loro a usare i telefoni cellulari e Open Data Kit per registrare i casi di disboscamento illegale. I membri della tribù possono scattare e registrare foto e video GPS da caricare subito sugli strumenti cartografici di Google. In questo modo gli autori di deforestazioni illegali non hanno più la possibilità di nascondersi; chiunque può infatti vedere con i propri occhi gli effetti devastanti delle loro attività ovunque si trovi.
"Da quando Google ha fornito strumenti di formazione ai Surui e ad altri popoli indigeni, il nostro territorio ha avuto maggiore visibilità. Tutte le informazioni rese pubbliche stanno facendo luce sull'invasione del nostro territorio... e stanno mettendo nelle mani del nostro popolo la responsabilità del proprio futuro."
Capo Almir, San Francisco Chronicle
Impatto
Oggi i Surui utilizzano Open Data Kit per monitorare le riserve di carbonio della foresta da scambiare sul mercato. Ciò permetterà a questo gruppo etnico di costruire un futuro sostenibile per il suo territorio.